A San Sisto che accolse Raffaello
Non tutti sanno che il maestro di Urbino dipinse la sua Madonna Sistina per la chiesa che si trova a Piacenza. Una grande mostra ce lo ricorda.
Le origini della chiesa risalgono all’Alto Medioevo, quando venne fondata nell’874 dalla regina Angilberga, moglie dell’imperatore Lodovico II. La donna volle questo monastero di benedettine – di cui divenne badessa nell’882 – con diritti e privilegi su vaste zone dell’Italia settentrionale. Nel corso dei secoli le sue celle ospitarono diversi ordini di monaci e monache, finché nel 1425 subentrò la congregazione benedettino-cassinese. Quella che vediamo oggi non è la chiesa del IX secolo: su di essa infatti venne eretto il nuovo edificio, progettato all’inizio del XVI da Alessio Tramello. Per San Sisto – in cui possiamo ancora scorgere il pregevole coro ligneo, alcune importanti pale d’altare e il monumento funebre a Margherita d’Austria – venne dipinta da Raffaello la Madonna Sistina, che i monaci vendettero nel 1754 ad Augusto III re di Polonia. Oggi l’opera è conservata alla Gemäldegalerie di Dresda, mentre nella chiesa c’è una copia a lungo attribuita a Pietro Antonio Avanzini (1656-1733).